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Cosí vedremo come sta.

Alla Giovane:

Presto, mi raccomando.

La Giovane va.

Sirio vien fuori dalla tenda.

Sirio. Ancora?

Tuda. Abbi pazienza. Un abito impossibile!

Sirio. Ma no, io dico, se dovevi perdere tutto questo tempo, potevi andar su a provare e scegliere tutto quello che ti pare, senza farmi questo bazar qua. Vai su, vai su, ché sarà meglio anche per te.

Tuda (guardandolo con intenzione). No, caro. Per me è meglio qua.

Sirio (reciso, intendendo). Lo so, che è fatto apposta.

Tuda (subito). E anch’io, dunque, perché ne sei seccato!

Sirio (con ira). Per me, per me, per me ne sono seccato!

Tuda. Hai torto. Riflettici bene, e riconoscerai che a te giova.

Sirio. Che cosa mi giova?

Tuda. Provocare.

Sirio. Mi pare che provochi tu!

Tuda. No. Io cosí mi sfogo: nient’altro.

Sirio. E a me giova provocare?

Tuda. Sí: e non dovresti abusarne.

Rivolgendosi alla Sarta:

Ho avuto jeri una vertigine: per poco non casco di là

indica dietro la tenda

tutta in un fascio giú dallo zoccolo.

A Sirio:

S’è accorta anche lei,

indica la Sarta

sai, che sono un po’ stanca.

Sirio. Ma io t’ho detto, mi pare, d’andartene su; non di tornare a posare, se non ti senti.

Tuda. Mi sento, mi sento! E ho molta piú fretta di te, credi!