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Sara. A patto però che voi lasciate a lui la modella! È un cambio.

A un gesto di maraviglia di Caravani:

Acconsente! acconsente! — E acconsento anch’io! — Andiamo!

Fa per trascinarlo via.

Sirio (sdegnatissimo). No: aspetta, Caravani!

Chiamando forte, con rabbia:

Tuda!

Tuda (da dietro la tenda, subito). Eccomi. Mi sto rivestendo.

Sara. Ma no! Venite, Caravani!

Caravani. Ah, per me, come volete!

Sara. Anche per fare un piacere a me. Andiamo!

Caravani. Ma non vorrei...

Sara. Se vi dico che acconsente!

Poi, rivolta verso la tenda:

Maestro, so che siete costí: trattenetegliela! —

A Caravani:

Andiamo, andiamo!

E, vedendo uscire Giuncano dalla tenda:

A rivederci, Maestro!

E si trascina via Caravani, per la porta, ridendo.

Sirio (fremente d’ira). Ah, schifo! Vuol dire proprio non conoscermi, perdio!

Esce di furia dietro i due.

Tuda (venendo fuori anche lei dalla tenda, già rivestita e col cappello in capo). Che cos’è?

Giuncano. S’è portato via Caravani.

Tuda. E lui, come uno stupido, le è corso dietro?

Giuncano. Non è uno stupido.

Tuda. Ma non ha visto che, appena ha sentito bussare, ha subito riconosciuto che era lei?

Giuncano. Saprà come suole bussare.

Tuda. La prova, scusi, è che è corso a raggiungerla.