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indica la Marchesa

se li è goduti lei, questi venti anni, per diventare — eccola là — come io non posso riconoscerla piú: perché io la conosco cosí

indica Frida e le si accosta

per me, è questa sempre... Mi sembrate tanti bambini, che io possa spaventare.

A Frida:

E ti sei spaventata davvero tu, bambina, dello scherzo che ti avevano persuaso a fare, senza intendere che per me non poteva essere lo scherzo che loro credevano; ma questo terribile prodigio: il sogno che si fa vivo in te, piú che mai! Eri lí un’immagine; ti hanno fatta persona viva — sei mia! sei mia! mia! di diritto mia!

La cinge con le braccia, ridendo come un pazzo, mentre tutti gridano atterriti; ma come accorrono per strappargli Frida dalle braccia, si fa terribile, e grida ai suoi quattro giovani:

Tratteneteli! Tratteneteli! Vi ordino di trattenerli!

I quattro giovani, nello stordimento, quasi affascinati, si provano a trattenere automaticamente il Di Nolli, il Dottore, il Belcredi.

Belcredi (si libera subito e si avventa su Enrico IV). Lasciala! Lasciala! Tu non sei pazzo!

Enrico IV (fulmineamente, cavando la spada dal fianco di Landolfo che gli sta presso). Non sono pazzo? Eccotil

E lo ferisce al ventre.

È un urlo d’orrore. Tutti accorrono a sorreggere il Belcredi, esclamando in tumulto

Di Nolli. T’ha ferito?

Bertoldo. L’ha ferito! L’ha ferito!

Dottore. Lo dicevo io!

Frida. Oh Dio!

Di Nolli. Frida, qua!

Donna Matilde. È pazzo! È pazzo!

Di Nolli. Tenetelo!