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enrico iv 389


Donna Matilde. Ma chi fu? Chi stava dietro alla nostra coppia?

Enrico IV. Non importa saperlo! Tutti quelli che seguitarono a banchettare e che ormai mi avrebbero fatto trovare i loro avanzi, Marchesa, di magra o molle pietà, o nel piatto insudiciato qualche lisca di rimorso, attaccata. Grazie!

Voltandosi di scatto al Dottore:

E allora, dottore, vedete se il caso non è veramente nuovo negli annali della pazzia! preferii restar pazzo trovando qua tutto pronto e disposto per questa delizia di nuovo genere: viverla con la piú lucida coscienza la mia pazzia e vendicarmi cosí della brutalità d’un sasso che m’aveva ammaccato la testa! La solitudine questa cosí squallida e vuota come m’apparve riaprendo gli occhi rivestirmela subito, meglio, di tutti i colori e gli splendori di quel lontano giorno di carnevale, quando voi

guarda Donna Matilde e le indica Frida

eccovi là, Marchesa, trionfaste! — e obbligar tutti quelli che si presentavano a me, a seguitarla, perdio, per il mio passo, ora, quell’antica famosa mascherata che era stata per voi e non per me — la burla di un giorno! Fare che diventasse per sempre — non piú una burla, no; ma una realtà, la realtà di una vera pazzia: qua, tutti mascherati, e la sala del trono, e questi quattro miei consiglieri: segreti, e — s’intende — traditori!

Si volta subito verso di loro.

Vorrei sapere che ci avete guadagnato, svelando che ero guarito! — Se sono guarito, non c’è piú bisogno di voi, e sarete licenziati! — Confidarsi con qualcuno, questo sí, è veramente da pazzo! — Ah, ma vi accuso io, ora, a mia volta! — Sapete? — Credevano di potersi mettere a farla anche loro adesso la burla, con me, alle vostre spalle.

Scoppia a ridere. Ridono ma sconcertati, anche gli altri, meno Donna Matilde.

Belcredi (al Di Nolli). Ah, senti... non c’è male...

Di Nolli (ai quattro giovani). Voi?