Pagina:Pirandello - Maschere nude, Volume I - Verona, Mondadori, 1965.djvu/402

388 mascehere nude


accenna a Belcredi

via, via allora, quest’abito da mascherato! quest’incubo! Apriamo le finestre: respiriamo la vita! Via, via! corriamo fuori!

Arrestando d’un tratto la foga:

Dove? a far che cosa? a farmi mostrare a dito da tutti, di nascosto, come Enrico IV, non piú cosí, ma a braccetto con te, tra i cari amici della vita?

Belcredi. Ma no! Che dici? Perché?

Donna Matilde. Chi potrebbe piú...? Ma neanche a pensarlo! Se fu una disgrazia!

Enrico IV. Ma se già mi chiamavano pazzo, prima, tutti!

A Belcredi

E tu lo sai! Tu che piú di tutti ti accanivi contro chi tentava difendermi!

Belcredi. Oh, via, per ischerzo!

Enrico IV. E guardami qua i capelli!

Gli mostra i capelli sulla nuca.

Belcredi. Ma li ho grigi anch’io!

Enrico IV. Sí, con questa differenza: che li ho fatti grigi qua, io, da Enrico IV, capisci? E non me n’ero mica accorto! Me n’accorsi in un giorno solo, tutt’a un tratto, riaprendo gli occhi, e fu uno spavento, perché capii subito che non solo i capelli, ma doveva esser diventato grigio tutto cosí, e tutto crollato, tutto finito: e che sarei arrivato con una fame da lupo a un banchetto già bell’e sparecchiato.

Belcredi. Eh, ma gli altri, scusa...

Enrico IV (subito). Lo so, non potevano stare ad aspettare ch’io guarissi, nemmeno quelli che, dietro a me, punsero a sangue il mio cavallo bardato...

Di Nolli (impressionato). Come, come?

Enrico IV. Sí, a tradimento, per farlo springare e farmi cadere!

Donna Matilde (subito, con orrore). Ma questo lo so adesso, io!

Enrico IV. Sarà stato anche questo per uno scherzo!