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384 | mascehere nude |
tanto viva nell’alto. Gli altri, senza curarsi d’Enrico IV che rimane a guardare, stupito da quella irruzione inattesa, dopo il momento di terrore per cui ancora vibra in tutta la persona, accorrono premurosi a sorreggere e a confortare Frida che trema ancora e geme e smania tra le braccia del fidanzato. Parlano tutti confusamente.
Di Nolli. No, no, Frida... Eccomi qua... Sono con te!
Dottore (sopravvenendo con gli altri). Basta! Basta! Non c’è da fare piú nulla...
Donna Matilde. È guarito, Frida! Ecco! È guarito! Vedi?
Di Nolli (stupito). Guarito?
Belcredi. Era per ridere! Stai tranquilla!
Frida (c. s.). No! Ho paura! Ho paura!
Donna Matilde. Ma di che? Guardalo! Se non era vero! Non è vero!
Di Nolli (c. s.). Non è vero? Ma che dite? Guarito?
Dottore. Pare! Per quanto a me...
Belcredi. Ma sí! Ce l’hanno detto loro!
Indica i quattro giovani.
Donna Matilde. Sí, da tanto tempo! Lo ha confidato a loro!
Di Nolli (ora piú indignato che stupito). Ma come? Se fino a poco fa...?
Belcredi. Mah! Recitava per ridere alle tue spalle, e anche di noi che, in buona fede...
Di Nolli. È possibile? Anche di sua sorella, fino alla morte?
Enrico IV (che se n’è rimasto, aggruppato, a spiare or l’uno or l’altro, sotto le accuse e il dileggio per quella che tutti credono una sua beffa crudele, ormai svelata; e ha dimostrato col lampeggiare degli occhi, che medita una vendetta che ancora lo sdegno, tumultuandogli dentro, non gli fa vedere precisa; insorge a questo punto, ferito, con la chiara idea d’assumere come vera la finzione che gli avevano insidiosamente apparecchiata gridando al nipote): E avanti! Di’ avanti!
Di Nolli (restando al grido, stordito). Avanti, che?
Enrico IV. Non sarà morta «tua» sorella soltanto!
Di Nolli (c. s.). Mia sorella! Io dico la tua, che costringesti fino all’ultimo a presentarsi qua come tua madre, Agnese!
Enrico IV. E non era «tua» madre?