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enrico iv | 363 |
Dottore (seccato). Ma lo vedrà! Mi lasci fare... Sfido! Se lei vede la Marchesa ancora vestita cosí...
Belcredi. Ah, perché deve anche lei...?
Dottore. Sicuro! Sicuro! Con un altro abito che è di là, per quando a lui viene in mente di trovarsi davanti alla Marchesa Matilde di Canossa...
Frida (mentre conversa piano col Di Nolli, avvertendo che il Dottore sbaglia). Di Toscana! Di Toscana!
Dottore (c. s.). Ma è lo stesso!
Belcredi. Ah, ho capito! Se ne troverà davanti due...?
Dottore. Due, precisamente. E allora...
Frida (chiamandolo in disparte). Venga qua, dottore, senta!
Dottore. Eccomi!
Si accosta ai due giovani e finge di dar loro spiegazioni.
Belcredi (piano, a Donna Matilde). Eh, per Dio! Ma dunque...
Donna Matilde (rivoltandosi con viso fermo). Che cosa?
Belcredi. V’interessa tanto veramente? Tanto da prestarvi a questo? È enorme per una donna!
Donna Matilde. Per una donna qualunque!
Belcredi. Ah no, per tutte, cara, su questo punto! È una abnegazione...
Donna Matilde. Gliela devo!
Belcredi. Ma non mentite! Voi sapete di non avvilirvi.
Donna Matilde. E allora? Che abnegazione?
Belcredi. Quanto basta per non avvilire voi agli occhi degli altri, ma per offendere me.
Donna Matilde. Ma chi pensa a voi in questo momento!
Di Nolli (venendo avanti). Ecco, ecco, dunque, sí, sí, faremo cosí...
Rivolgendosi a Bertoldo
Bertoldo. Subito!
Esce per la comune.
Donna Matilde. Ma dobbiamo fingere prima di licenziarci!
Di Nolli. Appunto! Lo faccio chiamare per predisporre il vostro licenziamento.