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enrico iv | 357 |
Donna Matilde. Non è vero! Di me! Parlava di me!
Belcredi. Sí, forse, quando disse...
Donna Matilde (subito, senza ritegno). Dei miei capelli tinti! Ma non avete notato che aggiunse subito: «oppure il ricordo del vostro color bruno, se eravate bruna»? — S’è ricordato perfettamente che io, «allora», ero bruna.
Belcredi. Ma che! Ma che!
Donna Matilde (senza dargli retta, rivolgendosi al Dottore). I miei capelli, dottore, sono difatti bruni come quelli di mia figlia. E perciò s’è messo a parlare di lei!
Belcredi. Ma se non la conosce, vostra figlia! Se non l’ha mai veduta!
Donna Matilde. Appunto! Non capite nulla! Per mia figlia intendeva me; me com’ero allora!
Belcredi. Ah, questo è contagio! Questo è contagio!
Donna Matilde (piano, con sprezzo). Ma che contagio! Sciocco!
Belcredi. Scusate, siete stata mai sua moglie, voi? Vostra figlia, nel suo delirio, è sua moglie: Berta di Susa.
Donna Matilde. Ma perfettamente! Perché io, non piú bruna — com’egli mi ricordava — ma «cosí», bionda, mi sono presentata a lui come «Adelaide» la madre. Mia figlia per lui non esiste non l’ha mai veduta l’avete detto voi stesso. Che ne sa perciò, se sia bionda o bruna?
Belcredi. Ma ha detto bruna, cosí, in generale, Dio mio! di chi vuol fissare, comunque, sia bionda sia bruna, il ricordo della gioventú nel colore dei capelli! E voi al solito vi mettete a fantasticare! — Dottore, dice che non sarei dovuto venire io ma non sarebbe dovuta venire lei!
Donna Matilde (abbattuta per un momento dall’osservazione del Belcredi, e rimasta assorta, ora si riprende, ma smaniosa perché dubitante). No... no... parlava di me... Ha parlato sempre a me e con me e di me...
Belcredi. Alla grazia! Non m’ha lasciato un momento di respiro, e dite che ha parlato sempre di voi? Tranne che non vi sia parso che alludesse anche a voi, quando parlava con Pietro Damiani!
Donna Matilde (con aria di sfida, quasi rompendo ogni freno di convenienza). E chi lo sa? — Mi sapete dire perché subito,