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348 | maschere nude |
Io lo faccio per ridere. Voi lo fate sul serio. Ma vi assicuro che per quanto sul serio, siete mascherata anche voi, Madonna; e non dico per la venerabile corona che vi cinge la fronte, e a cui m’inchino, o per il vostro manto ducale; dico soltanto per codesto ricordo che volete fissare in voi artificialmente del vostro color biondo, in cui un giorno vi siete piaciuta; o del vostro color bruno se eravate bruna: l’immagine che vien meno della vostra gioventú. A voi, Pietro Damiani, invece, il ricordo di ciò che siete stato, di ciò che avete fatto, appare ora riconoscimento di realtà passate, che vi restano dentro — è vero? — come un sogno. E anche a me — come un sogno — e tante, a ripensarci, inesplicabili... — Mah! — Nessuna meraviglia, Pietro Damiani; sarà cosí domani della nostra vita d’oggi!
Tutt’a un tratto infuriandosi e afferrandosi il sajo addosso:
Con gioja quasi feroce facendo atto di strapparselo, mentre Arialdo, Ordulfo subito accorrono spaventati, come per trattenerlo:
Si tira indietro e, levandosi il sajo, grida loro:
Ordulfo (con gli altri due, scongiurandolo di tacere). Maestà, Maestà, in nome di Dio!
Arialdo (invitandolo coi gesti a rimettersi il sajo). Badate a quello che dite!
Landolfo. Monsignore è qua, insieme con la Duchessa, per intercedere in vostro favore!
E di nascosto fa pressanti segni al Dottore di dir subito qualche cosa.
Dottore (smarrito). Ah, ecco... sí... Siamo qua per intercedere...
Enrico IV (subito pentito, quasi spaventato, lasciandosi dai tre rimettere sulle spalle il sajo e stringendoselo addosso con le mani convulse). Perdono... sí, sí... perdono, perdono, Monsi-