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enrico iv 341


indica la Marchesa,

resto anch’io.

Donna Matilde. Ma non ho affatto bisogno di voi!

Belcredi. Non dico che ne abbiate bisogno. Ho piacere di rivederlo anch’io. Non è permesso?

Landolfo. Sí, forse sarebbe meglio che fossero in tre.

Arialdo. E allora, il signore?

Belcredi. Mah, veda di trovare un travestimento spiccio anche per me.

Landolfo (ad Arialdo). Sí, ecco: di cluniacense.

Belcredi. Cluniacense? Come sarebbe?

Landolfo. Una tonaca da benedettino dell’Abazia di Cluny. Figurerà al seguito di Monsignore.

Ad Arialdo:

Vai, vai!

A Bertoldo

E anche tu, via; e non ti far vedere per tutto quest’oggi!

Ma, appena li vede avviare,

Aspettate!

A Bertoldo:

Porta qua tu gl’indumenti che lui ti daràl

Ad Arialdo:

E tu vai subito ad annunziare la visita della «Duchessa Adelaide» e di «Monsignore Ugo di Cluny». Intesi?

Arialdo e Bertoldo via per il primo uscio a destra.

Di Nolli. Noi allora ci ritiriamo.

Via con Frida per l’uscio a sinistra.

Dottore (a Landolfo). Mi dovrebbe, credo, veder bene sotto le vesti di Ugo di Cluny.

Landolfo. Benissimo. Stia tranquillo. Monsignore è stato sempre accolto qua con grande rispetto. E anche lei, stia tranquilla, signora Marchesa. Ricorda sempre che deve all’intercessione di loro due se, dopo due giorni di attesa, in mezzo alla neve, già quasi assiderato, fu ammesso nel