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340 | maschere nude |
Dottore. Il delirio persecutorio!
Arialdo. Infurierebbe!
Di Nolli (a Belcredi). Ma non è necessario che tu ci sia, scusa. Noi ce ne andremo di là. Basta che lo veda il dottore.
Dottore. Dice... io solo?
Di Nolli. Ma ci sono loro!
indica i tre giovani.
Dottore. No, no... dico se la signora Marchesa...
Donna Matilde. Ma sí! Voglio esserci anch’io! Voglio esserci anch’io! Voglio rivederlo!
Frida. Ma perché, mamma? Ti prego... Vieni con noi!
Donna Matilde (imperiosa). Lasciami fare! sono venuta per questo!
A Landolfo:
Landolfo. Ecco, benissimo. La madre dell’imperatrice Berta, benissimo! Basterà allora che la signora si cinga la corona ducale e indossi un manto che la nasconda tutta.
Ad Arialdo:
Arialdo. Aspetta: e il signore?
accennando al Dottore.
Dottore. Ah, sí... abbiamo detto, mi pare, il Vescovo... il Vescovo Ugo di Cluny.
Arialdo. Il signore vuol dire l’Abate? Benissimo: Ugo di Cluny.
Landolfo. È già venuto qua tant’altre volte...
Dottore (stupito). Come, venuto?
Landolfo. Non abbia paura. Voglio dire che, essendo un travestimento spiccio...
Arialdo. S’è usato altre volte.
Dottore. Ma...
Landolfo. Non c’è pericolo che se ne ricordi. Guarda piú all’abito che alla persona.
Donna Matilde. Questo è bene anche per me, allora.
Di Nolli. Noi andiamo, Frida! Vieni, vieni con noi, Tito!
Belcredi. Ah no: se resta lei