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enrico iv 339


Di Nolli. Ma chiudete! Chiudete! Andate a chiudere quella porta!

Landolfo va a chiudere.

Arialdo. Non sarà possibile al solo Ordulfo trattenerlo...

Landolfo. Ecco, signor Marchese; se si potesse subito, almeno, annunziargli la loro visita, per distornarlo. Se lor signori hanno già pensato sotto qual veste presentarsi...

Di Nolli. Sí, sí, s’è pensato a tutto.

Al Dottore:

Se lei, dottore, crede di poter fare subito la visita...

Frida. Io no, io no, Carlo! Mi ritiro. E anche tu, mamma, per carità, vieni, vieni con me!

Dottore. Dico... non sarà mica ancora armato?

Di Nolli. Ma no! che armato, dottore!

A Frida:

Scusami, Frida, ma codesto tuo timore è proprio puerile! Sei voluta venire...

Frida. Ah non io, ti prego: è stata la mamma!

Donna Matilde (con risoluzione). E io sono pronta! Insomma, che dobbiamo fare?

Belcredi. È proprio necessario, scusate, camuffarci in qualche modo?

Landolfo. Indispensabile! indispensabile, signore! Eh, purtroppo, ci vede...

mostra il suo costume.

Guai se vedesse lor signori, cosí, in abiti d’oggi!

Arialdo. Crederebbe a un travestimento diabolico.

Di Nolli. Come a voi appajono travestiti loro, cosí a lui, nei nostri panni, appariremmo travestiti noi.

Landolfo. E non sarebbe nulla, forse, signor Marchese, se non dovesse parergli che fosse per opera del suo mortale nemico.

Belcredi. Il Papa Gregorio VII?

Landolfo. Appunto! Dice che era un «pagano»!

Belcredi. Il papa? Non c’è male!

Landolfo. Sissignore. E che evocava i morti! Lo accusa di tutte le arti diaboliche. Ne ha una paura terribile.