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Dottore. Interessantissimo! Anche nelle cose il delirio che torna cosí appunto! Magnifico, sí sí, magnifico.

Donna Matilde (che ha cercato con gli occhi in giro il suo ritratto, scoprendolo e accostandosi). Ah, eccolo là!

Mirandolo a giusta distanza, mentre insorgono in lei sentimenti diversi.

Sí sí... Oh, guarda... Dio mio...

Chiama la figlia:

Frida, Frida... Guarda...

Frida. Ah, il tuo ritratto?

Donna Matilde. Ma no! Guarda! Non sono io: sei tu, là!

Di Nolli. Sí, è vero? Ve lo dicevo io.

Donna Matilde. Ma non avrei mai creduto tanto!

Scotendosi come per un brivido alla schiena:

Dio, che senso!

Poi, guardando la figliuola:

Ma come, Frida?

Se la stringe accanto, cingendole con un braccio la vita.

Vieni! Non ti vedi in me, tu, là?

Frida. Mah! Io, veramente...

Donna Matilde. Non ti sembra? Ma come non ti sembra?

Voltandosi al Belcredi:

Guardate voi, Tito! Ditelo voi!

Belcredi (senza guardare). Ah, no, io non guardo! Per me, apriori, nol

Donna Matilde. Che stupido! Crede di farmi un complimento!

Rivolgendosi al dottor Genoni:

Dica, dica lei dottore!

Dottore (fa per accostarsi).

Belcredi (con le spalle voltate, fingendo di richiamarlo di nascosto). Ps! No, dottore! Per carità, non si presti!

Dottore (smarrito e sorridente). E perché non mi dovrei prestare?