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enrico iv | 325 |
Si avviano tutti e quattro per uscire dall’uscio a destra per cui sono entrati, quando dall’uscio a sinistra sopravviene il vecchio cameriere Giovanni, in marsina.
Giovanni (in fretta, con ansia). Oh! Ps! Franco! Lolo!
Arialdo (arrestandosi e voltandosi). Che vuoi?
Bertoldo (meravigliato di vederlo entrare in marsina nella sala del trono). Oh! E come? Qua dentro, lui?
Landolfo. Un uomo del mille e novecento! Via!
Gli corre incontro minacciosamente per burla con gli altri due per scacciarlo.
Ordulfo. Messo di Gregorio VII, via!
Arialdo. Via! Via!
Giovanni (difendendosi, seccato). E finitela!
Ordulfo. No! Tu non puoi metter piede qua dentro!
Arialdo. Fuori! Fuori!
Landolfo (a Bertoldo). Sortilegio, sai! Demonio evocato dal Mago di Roma! Cava, cava la spada!
Fa per cavare la spada anche lui.
Giovanni (gridando). Finitela, vi dico! Non fate i matti con me! È arrivato il signor Marchese in comitiva...
Landolfo (stropicciandosi le mani). Ah! Benissimo! Ci sono signore?
Ordulfo (c. s.). Vecchie? Giovani? Giovanni. Ci sono due signori.
Arialdo. Ma le signore, le signore, chi sono?
Giovanni. La signora Marchesa con la figlia.
Landolfo (meravigliato). Oh! E come?
Ordulfo (c. s.). La Marchesa, hai detto?
Giovanni. La Marchesa! La Marchesa!
Arialdo. E i signori?
Giovanni. Non lo so.
Arialdo (a Bertoldo). Vengono a darci il contenuto, capisci?
Ordulfo. Tutti messi di Gregorio VII! Ci divertiremo!
Giovanni. Insomma mi lasciate dire?
Arialdo. Di’! Di’!
Giovanni. Pare che uno di quei due signori sia un medico.
Landolfo. Oh! Abbiamo capito, uno dei soliti medici!
Arialdo. Bravo, Bertoldo! Tu porti fortuna!