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e andando a sdrajarsi di nuovo sullo zoccolo). Eh, santo Dio, potevate dircelo!

Primo valletto (accostandosi ad Arialdo). Per favore, ci avrebbe un fiammifero?

Landolfo. Ohi! A pipa no, qua dentro!

Primo valletto (mentre Arialdo gli porge un fiammifero acceso). No, fumo una sigaretta.

Accende e va a sdrajarsi anche lui, fumando, sullo zoccolo.

Bertoldo (che è stato a osservare, tra meravigliato e perplesso, guardando in giro la sala, e poi guardando il suo abito abito e quello dei compagni). Ma, scusate... questa sala... questo vestiario... Che Enrico IV?... Io non mi raccapezzo bene: È o non è quello di Francia?

A questa domanda, Landolfo, Arialdo e Ordulfo scoppiano a ridere fragorosamente.

Landolfo (sempre ridendo e indicando ai compagni, che seguitano anch’essi a ridere, Bertoldo, come per invitarli a farsi ancora beffe di lui). Quello di Francia, dice!

Ordulfo (c. s.). Ha creduto quello di Francia!

Arialdo. Enrico IV di Germania, caro mio! Dinastia dei Salii!

Ordulfo. Il grande e tragico imperatore!

Landolfo. Quello di Canossa! Sosteniamo qua, giorno per giorno, la spaventosissima guerra tra Stato e Chiesa! Oh!

Ordulfo. L’Impero contro il Papato! Oh!

Arialdo. Antipapi contro i Papi!

Landolfo. I re contro gli antiré!

Ordulfo. E guerra contro i Sassoni!

Arialdo. E tutti i principi ribelli!

Landolfo. Contro i figli stessi dell’Imperatore!

Bertoldo (sotto questa valanga di notizie riparandosi la testa con le mani). Ho capito! ho capito! — Perciò non mi raccapezzavo, vedendomi parato cosí ed entrando in questa sala! Ho detto bene: non era vestiario, questo, del mille e cinquecento!

Arialdo. Ma che mille e cinquecento!

Ordulfo. Qua siamo tra il mille e il mille e cento!

Landolfo. Puoi farti il conto: se il 25 gennajo del 1071 siamo davanti a Canossa...