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308 | maschere nude |
da per tutto; un lampadario nel mezzo, che pende come dal cielo e pare tutto di brillanti; una luce che abbaglia, che inebria, come non vi potete immaginare; e un brusío, un movimento; le signore parlano coi loro cavalieri, si salutano da un palco all’altro, chi prende posto giú nelle poltrone, chi guarda col binocolo... — quello di madreperla con cui v’ho fatto guardare la campagna — quello! lo portavo io, lo portava la mamma vostra quand’andava a teatro, e ci guardava anche lei, allora... — I lumi a un tratto si spengono; restano accese solo le lampadine verdi sui leggii dell’orchestra ch’è davanti le poltrone, sotto il sipario; ci sono già i sonatori, tanti! che accordano i loro strumenti; e il sipario è come una tenda, ma grande, pesante, tutta di velluto rosso e frange d’oro, una magnificenza; quando s’apre (perché è venuto il maestro con la sua bacchetta a comandare ai sonatori) comincia l’opera; si vede il palcoscenico dove c’è un bosco o una piazza o una reggia; e la zia Totina ci viene a cantare con gli altri, mentre l’orchestra suona. Questo è il teatro. Ma io, prima, avevo io prima la voce piú bella, non la zia Totina; io, io, piú bella assai, una voce avevo che lo dicevano tutti allora che avrei dovuto andare a cantare nei teatri; io, la vostra mamma; e ci è andata la zia Totina, invece... Eh, lei n’ha avuto il coraggio... — S’apre il sipario, dunque, sentite — lo tirano da una parte e dall’altra — s’apre, si vede sul palcoscenico un atrio, l’atrio d’un gran palazzo, con uomini d’arme che passeggiano in fondo, e tanti cavalieri, con un certo Ferrando, che aspettano il loro capo, il Conte di Luna. Sono tutti vestiti all’antica, con mantelli di velluto, cappelli piumati, spade, gambali... È notte; sono stanchi d’aspettare il Conte che, innamorato d’una gran dama della corte di Spagna che si chiama Leonora, ne è geloso, e sta in agguato a spiare sotto i balconi di lei, nei giardini della reggia; perché sa che a Leonora, ogni notte, il Trovatore (che vuol dire uno che canta e che è anche guerriero) viene a cantare la canzone:
Canta:
«Deserto sulla terra...»
S’interrompe un momento per dire, quasi tra sé: