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questa sera si recita a soggetto 303


Mommina. No, no, io sento che tu lo devi gridare, lo devi gridare per sfogo, tutto il tuo tormento!

Verri. Me lo tengono acceso loro! Se tu sapessi lo scandalo che seguitano a dare! Ne parlano tutti in paese, e figurati la mia faccia... La vittoria che hanno ottenuto le ha sfrenate, le ha rese piú spudorate...

Mommina. Anche Dorina?

Verri. Tutte! Anche Dorina; ma specialmente quella Nenè. Fa la cocotte, —

Mommina si copre la faccia.

— sí, sí pubblica! —

Mommina. E Totina s’è messa a cantare?

Verri. Già, nei teatri — (di provincia, s’intende) — dove lo scandalo diventa piú grosso, con quella madre e le sorelle...

Mommina. Se le porta dietro?

Verri. Dietro, tutte, in baldoria! — Che cos’è? Ti infiammi?

Mommina. NO... Vengo a saperlo adesso... Non ne sapevo nulla...

Verri. E ti senti tutta rimescolare? Il teatro, eh? Quando cantavi anche tu... Con la bella voce! La piú bella voce era la tua! Pensa che altra vita! Cantare, in un gran teatro... La tua passione, cantare... Lumi, splendori, delirii...

Mommina. Ma no...

Verri. Non dire di no! Lo stai pensando!

Mommina. Ti dico di no!

Verri. Come no? Se fossi rimasta con loro... fuori di qua... Che altra vita sarebbe la tua... invece di questa...

Mommina. Ma me lo fai pensar tu! Che vuoi che pensi piú io, ridotta come sono?

Verri. Ti piglia l’affanno?

Mommina. Ho il cuore che mi salta in gola...

Verri. Eh sfido! Ecco qua, l’affanno...

Mommina. Tu vuoi farmi morire!

Verri. Io? Le tue sorelle, quella che fosti, il tuo passato che ti si sommuove tutto dentro e ti fa saltare il cuore in gola!

Mommina (ansimando, con le mani al petto). Per carità... te ne scongiuro... non respiro piú...

Verri. Ma lo vedi ch’è vero, lo vedi ch’è vero quello che ti dico?