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Mommina. Non lo so.

Verri. Come non lo sai?

Mommina. Non lo so. Lo dici tu che sogno. Tanto greve è il mio corpo e tanto stanca mi sento, che cado, appena a letto, in un sonno di piombo. Non so piú che voglia dire sognare. Se sogno e, svegliandomi, non ricordo piú i sogni che ho fatto, mi pare che sia lo stesso che non aver sognato. E forse è Dio che m’ajuta cosí!

Verri. Dio? T’ajuta Dio?

Mommina. Sí, a farmi sopportare questa vita, che aprendo gli occhi mi parrebbe piú atroce, se per poco nel sogno mi fossi illusa d’averne un’altra! Ma lo capisci, lo capisci, che vuoi da me? Tu morta mi vuoi; morta; che non pensi piú; che non sogni piú... E ancora ancora, pensare, può dipendere dalla volontà; ma sognare (se sognassi) sarebbe senza volerlo, dormendo; come potresti impedirmelo?

Verri (smaniando, agitandosi lui, adesso, come una belva in gabbia). È questo! È questo! È questo! Serro porte e finestre, metto sbarre e spranghe, e che mi vale se è qua, qua dentro la stessa carcere, il tradimento? qua in lei, dentro di lei, in questa sua carne morta — vivo — vivo — il tradimento — se pensa, se sogna, se ricorda? Mi sta davanti; mi guarda — posso spaccarle la testa per vederle dentro, ciò che pensa? Glielo domando; mi risponde: «niente»; e intanto pensa, intanto sogna, ricorda, sotto i miei stessi occhi, guardando me, e forse avendo un altro, dentro, nel suo ricordo; come posso saperlo? come posso vederlo?

Mommina. Ma che vuoi che abbia piú dentro, se non sono piú niente, non mi vedi? neanche un’altra, piú niente! Con l’anima spenta, che vuoi che ricordi piú?

Verri. Non dire cosí! Non dire cosí! Lo sai che è peggio quando dici cosí!

Mommina. Ebbene, no, non lo dico, non lo dico, stai tranquillo!

Verri. Anche se t’accecassi, ciò che i tuoi occhi hanno veduto, i ricordi, i ricordi che hai qua negli occhi, ti resterebbero nella mente; e se ti strappassi le labbra, queste labbra che hanno baciato, il piacere, il piacere, il sapore che hanno provato baciando, seguiteresti sempre a provarlo, dentro di te, ricordando, fino a morirne, fino a mo-