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296 maschere nude


Totina. — d’esserti staccata da noi —

La prima attrice. — ma non crediate per paura della miseria che ci attendeva, morto nostro padre — no! —

Dorina. — e perché, allora? per amore? ma davvero t’eri potuta innamorare d’un mostro come quello?

La prima attrice. — no; per gratitudine —

Totina. — di che? —

La prima attrice. — d’aver creduto — lui solo — con tutto lo scandalo che s’era seminato —

Totina. — che una di noi si potesse ancora sposare?

Dorina. — sí, gran guadagno sposarlo! —

L’attrice caratterista. — che te n’è venuto? — Ora — ora lo vedrai!

Nenè (ritornando con la scatola del trucco, uno specchio, una tovaglietta, la gonna e la casacca). Ecco qua tutto! Non trovavo...

L’attrice caratterista. A me! a me!

Apre la scatola e comincia a truccare Mommina.

Alza la faccia. Oh figlia, figlia mia, sai quanti ancora dicono nel paese, come si dice d’una morta: «bella giovine che era! e il cuore che aveva!» — Spenta ora — cosí, ecco... cosí... cosí... la faccia, di chi non batte piú l’aria, né vede piú il sole —

Totina. — e le borse agli occhi, le borse agli occhi, ora —

L’attrice caratterista. — sí — ecco cosí —

Dorina. — non molto! —

Nenè. — ma no, anzi molto, molto —

Totina. — gli occhi di chi morrà di crepacuore! —

Nenè. — e ora, qua su le tempie i capelli —

L’attrice caratterista. — sí sí —

Dorina. — non bianchi! non bianchi! —

Nenè. — no, non bianchi —

La prima attrice. — cara mia Dorina...

Totina. — ecco — bene — cosí... — a poco piú di trent’anni —

L’attrice caratterista. — impolverati di vecchiaja! —

La prima attrice. — non vorrà piú nemmeno che me li pettini, i capelli!

L’attrice caratterista (scompigliandoglieli). — e allora, aspetta: cosí... cosí...