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questa sera si recita a soggetto | 285 |
Allude al signor Palmiro.
Totina. Papà! Papà!
Nenè. Seguita a guardare e a sorridere.
Mommina. Siamo qua tutte attorno a te, papà!
Verri. Possibile che voglia morire senza dir nulla?
Pomàrici. Comodo! Se ne sta lí, né morto né vivo. Che aspetta?
Nardi. Io non so piú che altro aggiungere! Sarelli è corso per il medico, beato lui! e Mangini per la sua divisa...
La signora Ignazia (al marito). Parla! Parla! Non sai dir nulla? Se avessi obbedito... pensato che avevi quattro figliuole, a cui ora può anche venire a mancare il pane!
Nenè (dopo avere atteso un po’, con tutti). Niente. Eccolo là. Sorride.
Mommina. Non è naturale.
Dorina. Tu non puoi sorridere cosí, papà, guardando noi! Ci siamo anche noi!
L’avventore del cabaret. Forse perché ha bevuto un po’...
Mommina. Non è naturale! Quand’uno ha bevuto, se ha il vino triste, sta zitto: ma se fa tanto di mettersi a ridere, parla! Non dovrebbe ridere allora!
La signora Ignazia. Si può sapere almeno perché sorridi cosí?
Ancora una volta restano tutti sospesi in una breve pausa d’attesa.
Sampognetta. Perché mi compiaccio di come siete tutti piú bravi di me.
Verri (mentre gli altri si guardano negli occhi, d’un tratto freddati nel loro giuoco). Ma che dice?
Sampognetta (rizzandosi a sedere sul divano). Dico che io, cosí, senza sapere come sono entrato in casa, se nessuno è venuto ad aprirmi, dopo aver tanto picchiato alla porta
Il dottor Hinkfuss (levandosi dalla poltrona, adiratissimo). Ancora? Daccаро?
Sampognetta. ...non riesco a morire, signor Direttore; mi viene da ridere, vedendo come tutti son bravi, e non riesco a morire. La cameriera