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questa sera si recita a soggetto 283

Il signor Palmiro compare dal fondo, sostenuto dalla Chanteuse da una parte e dall’Avventore del Cabaret dall’altra.

Subito, appena la moglie e le figlie lo vedono, alzano le grida. Ma il vecchio Attore Brillante è smontato e le lascia sfogare per un pezzo, con un sorriso di sopportazione sulle labbra e con l’aria di dire: «Quando avrete finito voi, parlerò io». Alle domande angosciose da cui è affollato, lascia che rispondano un po’ la Chanteuse, un po’ l’Avventore del Cabaret, benché vorrebbe che stessero zitti, in attesa della risposta vera che si riserva di dar lui alla fine. Gli altri, nel vederselo davanti con quell’aria scanzonata, non sanno dove voglia andare a parare, e seguitano alla meglio le loro parti.

La signora Ignazia. Ah Dio, ch’è stato?

Mommina. Papà! Papà mio!

Nenè. Ferito?

Verri. Chi l’ha ferito?

Dorina. Dov’è ferito? Dove?

L’avventore. Al ventre!

Sarelli. Di coltello?

La chanteuse. Squarciato! Ha perduto per via tutto il sangue!

Nardi. Ma chi è stato? Chi è stato?

Pometti. Al Cabaret?

Mangini. Adagiatelo, per amor di Dio!

Pomàrici. Qua, qua sul divano!

La signora Ignazia (mentre la Chanteuse e l’Avventore adagiano il signor Palmiro, sul divano). Era dunque tornato al Cabaret?

Nenè. Ma non pensare al Cabaret, adesso, mammà! Non vedi com’è?

La signora Ignazia. Eh, mi vedo entrare in casa... E guarda, guarda là, come se la tiene stretta! Chi è?

La chanteuse. Una donna, signora, che ha piú cuore di lei!

L’avventore del cabaret. Pensi, signora, che suo marito, qua, sta morendo!

Mommina. Ma com’è stato? Com’è stato?

L’avventore del cabaret. Ha voluto prendere le difese di lei...

indica la Chanteuse.