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276 maschere nude


Lo domanda, cantando, ad alcuni, che restano a guardarla, non sapendo se lo domandi sul serio o per ischerzo; e allora, rivolgendosi ad altri, ridomanda:

«Chi del gitano la vita abbella?»

ma anche questi altri la guardano come i primi; non ne può piú dal dolore e, arrabbiatissima, ridomanda a tutti, per avere la risposta:

«Chi del gitano la vita abbella?»

Tutti (comprendendo alla fine, intonano la risposta).

«La zingarèèèè - eeeèlla!»

La signora Ignazia (prima rifiatando, per essere stata finalmente compresa). Ahhh!

poi, mentre gli altri tengono la nota, tra sé, storcendosi dal dolore:

Mannaggia! mannaggia! Non resisto piú! — Forza! Forza, figliuoli, presto, cantate!

Pomàrici. Ma no, aspettate, santo Dio, che abbia finito.

Dorina. Ancora? Basta cosí!

Sarelli. Sta benissimo!

Nenè. Un amore! Il cappello adesso! il cappello!

Glielo dà e si rivolge a Mommina:

E tu, senza storie! Il fazzoletto in capo!

A Sarelli:

Glielo leghi dietro!

Sarelli eseguisce.

E lo scialle addosso, cosí!

Dorina (con una spinta a Mommina che resta inerte). Ma muoviti!

Pomàrici. Oh, ma ci vorrebbe qualcosa da battere!

Nenè. Ho trovato! Le vaschette d’ottone!

Va a prenderle dalla credenza nella sala da pranzo; ritorna e le distribuisce.

Pomàrici (andando al pianoforte). Ecco, attenti! Attacchiamo da capo! «Vedi le fosche notturne spoglie...»