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questa sera si recita a soggetto | 275 |
Mommina (mentre tutti gridano applaudendo: «Sí, Sí! Benissimo! Il coro del Trovatore!). No no, mammà, io non mi sento! no!
La signora Ignazia (pregando con rabbia). Fammi questa carità, Mommina! È per il mio dolore!
Mommina. Ma se ti dico che non mi sento!
Nenè. Eh via! Contentala una volta!
Totina. Ti dice che non vuole avvilirsi sotto il dolore!
Sarelli e Nardi. — Sí, sí, via!
— La contenti, signorina!
Dorina. Dio, come ti fai pregare!
Nenè. Ti figuri che non lo supponiamo perché non vuoi piú cantare?
Pomàrici. Ma no, la signorina canterà!
Sarelli. Se è per Verri, non dubiti che penseremo noi a tenerlo a posto!
Pomàrici. Cantando le giuro che il dolore le s’incanta.
La signora Ignazia. Sí, sí, fallo, fallo per la tua mamma!
Pometti. Che coraggio questa nostra Generala!
La signora Ignazia. Tu Totina, Manrico eh?
Totina. S’intende! Sono già vestita!
La signora Ignazia. Fatele i baffi, fatele i baffi a questa figliuola!
Mangini. Ecco, sí, glieli faccio io!
Pomàrici. No! Se permetti, glieli faccio io!
Nenè. Qua c’è il tappo di sughero, Pomàrici! Corro a prenderle un gran cappello piumato! E un fazzoletto giallo e uno scialle rosso per Azucena!
Scappa per il fondo, e ritorna poco dopo con quanto ha detto.
Pomàrici (a Totina, mentre le fa i baffi). E stia un po’ ferma, per piacere!
La signora Ignazia. Benissimo! Mommina, Azucena...
Mommina (ormai quasi tra sé, senza piú forza d’opporsi). No, io no...
La signora Ignazia (seguitando)....Totina, Manrico...
Sarelli. — e noi tutti, il coro degli zingari!
La signora Ignazia (accennandolo).
«All’opra, all’opra! Dagli. Martella.
Chi del gitano la vita abbella?»