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270 | maschere nude |
Il signore delle poltrone. No, nulla di nuovo. Un grazioso diversivo. Hanno chiacchierato. S’è soltanto saputo che quel buffo signor Palmiro, «Sampognetta», è innamorato della chanteuse del Cabaret.
Il dottor Hinkfuss. Ah sí; ma questo s’era già potuto capire. Del resto, ha poca importanza.
Il giovane spettatore della platea. No, scusi, s’è ben capito anche che l’ufficiale Rico Verri...
Il primo attore (sporgendo il capo dal sipario, alle spalle del Dottor Hinkfuss). Basta, basta con quest’ufficiale! Tra poco mi libero di questa divisa!
Il dottor Hinkfuss (rivolgendosi al Primo Attore, che ha già ritirato la testa). Ma scusi, perché interloquisce lei?
Il primo attore (cacciando fuori di nuovo la testa). Perché mi irrita questa qualifica, e per mettere le cose a posto: non sono ufficiale di carriera.
Ritira di nuovo il capo.
Il dottor Hinkfuss. L’aveva fatto notare fin da principio. Basta.
Rivolgendosi al Giovane Spettatore:
Il giovane spettatore (intimidito e imbarazzato). Ma... niente... Dicevo che... che anche di là, nel ridotto, codesto signor Verri ha dimostrato il suo cattivo umore e che... e che pare cominci a essere stufo piú d’un po’ dello scandalo che dànno quelle signorine e la... signora madre...
Il dottor Hinkfuss. Sí sí, va bene; ma anche questo s’era potuto vedere fin da principio. Grazie a ogni modo.
Si sente dietro il sipario il pianoforte che suona l’aria di Siebel nel «Faust» di Gounod:
«Le parlate d’amor — o cari fior...»
Scosta un po’ il sipario e ordina nell’interno del palcoscenico:
Al colpo di gong ridiscende alla sua poltrona, e si riapre il sipario.