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I
Nenè, Totina, Sarelli e Pomàrici, al banco infondo al ridotto.
Nenè. Non c’è gelati? Peccato! Mi dia allora una bibita. Fresca, mi raccomando. Una menta, sí.
Totina. A me, una limonata.
Pomàrici. Un sacchetto di cioccolattini; e caramelle, anche.
Nenè. No, non le prenda, Pomàrici! Grazie.
Totina. Non saranno buone. Sono buone? E allora sí, comprare, comprare! È una delle piú grandi soddisfazioni —
Pomàrici. — il cioccolattino?—
Totina. — no — di noi donne far pagare gli uomini!
Pomàrici. Per cosí poco! Peccato, non s’è fatto a tempo a passare dal caffè, venendo a teatro —
Sarelli. — per quel maledetto incidente... —
Totina. Ma è anche papà, santo Dio! pare vada cercando lui stesso di dar pretesto a quest’indegna persecuzione, frequentando certi posti!
Pomàrici (mettendole tra le labbra un cioccolattino). Non s’amareggi! Non s’amareggi!
Nenè (aprendo la bocca come un uccellino). E a me?
Pomàrici (imboccandola). Subito: ma a lei, una caramella.
Nenè. Ed è proprio sicuro che nel Continente si fa cosí?
Pomàrici. Come no? Imboccare, dice, una caramella, alle belle signorine? — Sicurissimo!
Sarelli. Questo, e ben altro!
Nenè. Che altro? che altro?
Pomàrici. Eh, se volessimo proprio fare in tutto come nel Continente!
Totina (provocante). Ma per esempio?
Sarelli. Non possiamo portarglielo qua, l’esempio.
Nenè. E allora domani tutt’e quattro prenderemo d’assalto il campo d’aviazione!
Totina. E guai a voi se non ci prendete in volo!
Pomàrici. La visita sarà graditissima; ma quanto a volare, purtroppo...