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questa sera si recita a soggetto 253


Quarto avventore. Noi faremo rapporto al signor Colonnello!

Terzo avventore. Vergogna, in divisa d’ufficiali!

Verri. Chi farà rapporto?

Gli avventori (anche da dentro il Cabaret). Tutti! Tutti!

Pomàrici. Voi insultate le signore che passano per via in nostra compagnia, e noi abbiamo il dovere di prenderne le difese!

Quarto avventore. Nessuno ha insultato!

Terzo avventore. Ha insultato lei, invece! la signora!

Signora Ignazia. Io? No! Io non ho insultato! Io v’ho detto in faccia quello che siete: malviventi! mascalzoni! farabutti! degni di stare in gabbia come le bestie feroci! ecco quello che siete!

E siccome tutti gli avventori ridono sguajatamente:

Ridete, sí, ridete, manigoldi, selvaggi!

Pomàrici (con gli altri ufficiali e le figliuole, cercando di calmarla). Via, via, signora...

Sarelli. Ora basta!

Terzo ufficiale. Andiamo a teatro!

Nenè. Non ti sporcar la bocca a rispondere a costoro!

Quarto ufficiale. Andiamo, andiamo! S’è fatto tardi!

Totina. Sarà certo finito il primo atto!

Mommina. Sí, via, andiamo, mammà! Lasciali perdere!

Pomàrici. Venga, venga a teatro con noi, signor Palmiro!

Signora Ignazia. No, che teatro, lui! A casa! Via subito a casa! Domani si deve alzar presto per andare alla zolfara! A casa! A casa!

Gli avventori tornano a ridere a questo comando perentorio della moglie al marito.

Sarelli. E noi, a teatro! Non perdiamo tempo!

Signora Ignazia. Imbecilli! Cretini! Ridete della vostra ignoranza!

Pomàrici. Basta! Basta!

Gli altri ufficiali. A teatro! A teatro!

A questo punto il Dottor Hinkfuss, che fin da principio è rientrato in sala in coda alla processione e s’è fermato a sorvegliare