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ciascuno a suo modo


Il barone Nuti (lanciandosi su lei). No, no! tu devi venire con me! con me!

La Moreno (divincolandosi). No! Lasciami! lasciami! Assassino!

Il barone Nuti. Non ripetere quello che t’hanno fatto dire lassú!

La Moreno. Lasciami! Non ho paura di te!

Il barone Nuti. Ma è vero, è vero che dobbiamo punirci insieme! Non hai sentito? Ormai lo sanno tutti! Vieni via! vieni!

La Moreno. No, lasciami! Maledetto! Ti odio!

Il barone Nuti. Siamo affogati, affogati veramente nello stesso sangue! Vieni! vieni!

E la trascinerà via, scomparendo da sinistra, seguito da gran parte degli spettatori, tra rumorosi commenti: «Oh oh! — Non parvero! È incredibile! — Spaventoso! — Maguardali lí! — Delia Morello e Michele Rocca!» — Gli altri spettatori, rimasti nel corridojo in buon numero, li seguiranno con gli occhi, facendo su per giú gli stessi commenti.

Uno spettatore sciocco. E dire che si sono ribellati! Ribellati; e poi hanno fatto come nella commedia!

Il capocomico. Già! Ha avuto il coraggio di venirmi ad aggredire la prima attrice in palcoscenico! — «Io, abbracciare quell’uomo?»

Molti. È incredibile! È incredibile!

Uno spettatore intelligente. Ma no, signori: naturalissimo! Si sono visti come in uno specchio e si sono ribellati, soprattutto a quel loro ultimo gesto!

Il capocomico. Ma se hanno ripetuto appunto quel gesto!

Lo spettatore intelligente. Appunto! Giustissimo! Hanno fatto per forza sotto i nostri occhi, senza volerlo, quello che l’arte aveva preveduto!

Gli spettatori approveranno, qualcuno applaudirà, altri rideranno.

L’attore brillante (che sarà venuto avanti dalla porticina del palcoscenico). Non ci creda, signore. Quei due là? Guardi: sono l’attore brillante che ha rappresentato, convintissimo, la parte di Diego Cinci nella commedia. Appena usciti dalla