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214 maschere nude


— Urlano! urlano!
— E gli attori non vengono fuori!

Altri signori, signore, sempre più costernati, usciranno dai palchi sul corridojo, a guardare verso la porticina del palcoscenico infondo. Subito dopo sarà un accorrere concitato di spettatori in gran numero da sinistra. Grideranno tutti: «Che cos’è? Che cos’è? Che cosa avviene?». — Altri spettatori sboccheranno dall’entrata delle poltrone, da quella delle sedie, ansiosi, agitati.

Voci confuse. S’azzuffano sul palcoscenico! — Sí, ecco, sentite? — Sul palcoscenico? — Perché? perché? — E chi lo sa? — Mi lascino passare! — Che è accaduto? — Oh perdio, e dove siamo? — Che putiferio è questo? — Mi lascino passare! — Lo spettacolo è finito? — È il terz’atto? — Ci dev’essere il terz’atto! — Largo, largo! — Sí, alle quattro in punto. Addio! — Ma sentite che fracasso sul palcoscenico? — Insomma, io voglio andare al guardaroba! — Oh! oh! sentite? Ma è uno scandalo! — Un’indecenza! — Ma perché tutto questo baccano? — Mah, pare che... — Non si capisce nulla! — Ma che diavolo! — Oh! oh! là in fondo! — Hanno aperto la porta! —

Si spalancherà in fondo la porticina del palcoscenico e subito s’avventeranno di là per un minuto le grida scomposte degli attori, delle attrici, del Capocomico, della Moreno e dei suoi tre amici, a cuifaranno eco le grida degli spettatori che a mano a mano si saranno affollati davanti la porticinadelpalcoscenico, tra le proteste rabbiose di qualcuno che, seccato, indignato, vorrebbe rompere la calca per andarsene.

Voci dal palcoscenico (degli attori). — Via! via! — Cacciatela via! — Insolente! — Megera! — Svergognata! — Ne renderà conto! Via! via!

della Moreno:

— È un’infamia! No! no!

del Capocomico:

— Vada fuori dai piedi!