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Di nuovo il sipario, appena abbassato alla fine del secondo atto, si rialzerà per mostrare la stessa parte del corridojo che conduce al palcoscenico. Ma questa volta il pubblico tarderà a uscire dalla sala del teatro. Nel corridojo gli usceri, qualche maschera, le donne dei palchi saranno in apprensione; perché sul finire dell’atto avranno visto la Moreno, invano trattenuta dai tre amici, attraversare di corsa il corridojo e precipitarsi sul palcoscenico. Ora verrà dalla sala un clamore di grida e d’applausi, che infurierà sempre più, sia perché gli attori evocati alla ribalta non si saranno ancora presentati a ringraziare il pubblico, sia perché strani urli e scomposti rumori si sentiranno attraverso il sipario sul palcoscenico, e più forti si sentiranno qua nel corridojo.
Uno degli usceri. Che diavolo avviene?
Un altro uscere. O non è una «prima»? Baccano al solito!
Una maschera. Ma no, battono le mani e gli attori non vengono fuori!
Una donna dei palchi. Ma gridano sul palcoscenico, non sentite?
Secondo uscere. E strepitano anche in sala!
Seconda donna dei palchi. Che sia per quella signora passata or ora di qua?
Il primo uscere. Sarà per lei! La trattenevano come un’indemoniata!
Prima donna dei palchi. È corsa su in palcoscenico!
Il primo uscere. Voleva andare su anche alla fine del primo atto.
Una terza donna dei palchi. Ma si scatena proprio l’inferno, sentite?
Due, tre uscioli dei palchi si apriranno contemporaneamente e ne verrannofuori alcuni spettatori costernati, mentre si sentirà piùforte il fragore della sala.
I signori dei palchi (venendo fuori e sporgendosi dagli uscioli).
— Ma sí, è proprio sul palcoscenico!
— Che cos’è? Si bastonano?