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ciascuno a suo modo 205

tere con Doro Palegari, l’ha come ubriacato di sé. Egli investe subito, risoluto, Michele Rocca.

Francesco. Che cos’è? Che cosa vuole lei qua? Che ha tanto da gridare in casa mia?

Rocca. Sono venuto per dirle —

Francesco. — lei non ha nulla da dire a me!

Rocca. S’inganna! Io devo parlare e non a lei soltanto —

Francesco. Non s’arrischi, perdio, a minacciare!

Rocca. Ma io non minaccio! Ho chiesto di parlarle —

Francesco. Lei ha inseguito fino a casa mia una signora —

Rocca. Ho spiegato qua ai suoi amici —

Francesco. Che vuole che m’importi delle sue spiegazioni! L’ha inseguita, non lo neghi!

Rocca. Sí! perché se lei vuol battersi col signor Palegari —

Francesco. — ma che battermi! Io non mi batto piú con nessuno!

Prestino (sbalordito). Come! che dici?

Francesco. Non mi batto piú!

Il primo, diego, l’altro (insieme). — Ma sei pazzo? — Dici sul serio? — È enorme!

Rocca (contemporaneamente, piú forte, sghignazzando). Eh sfido! L’ha sedotto! L’ha sedotto!

Francesco (facendo per scagliarglisi addosso). Si taccia, o io...

Prestino (parandoglisi di fronte) — no! Rispondi prima a me! Non ti batti piú con Palegari?

Francesco. No. Perché non debbo per una sciocchezza da nulla aggravare ora la disperazione di una donna!

Prestino. Ma lo scandalo sarà peggio, se tu non ti batti! Col verbale delle condizioni di scontro già firmato!

Francesco. Ma è ridicolo ch’io mi batta ormai con Palegari!

Prestino. Come, ridicolo?

Francesco. Ridicolo! Ridicolo! Se siamo d’accordo! E tu lo sai bene! Appena puoi trovarti in mezzo a una di queste pagliacciate, per te è una festa!

Prestino. Ma se sei stato tu, tu a sfidare Palegari perché t’ha insultato?

Francesco. Stupidaggini! L’ha detto Diego! — Basta!

Prestino. È incredibile! È incredibile!

Rocca. L’ha promesso a lei di non battersi col suo paladino!