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ciascuno a suo modo 203


madre — seguii l’uno e l’altra a Napoli con la scusa di ajutarli a metter su casa (dovevano sposare tra qualche mese). — Fu per uno dei soliti dissapori che avvengono tra fidanzati. Ella, infuriata, s’allontanò da lui per qualche giorno.

Improvvisamente, come per una visione tentatrice che glifa orrore, si nasconderà gli occhi.

Dio mio la vedo come se ne andò...

Scoprirà gli occhi, piú che mai turbato:

... perché ero presente alla lite.

Ripigliandosi:

Io colsi allora il momento che mi parve piú opportuno per dimostrare a Giorgio la pazzia che stava per commettere. — È incredibile, sí! è incredibile! — Per la tattica comunissima a tutte codeste donne, ella non aveva mai voluto concedere a lui neanche il minimo favore —

Il primo (intentissimo con tutti gli altri al racconto). S’intende!...

Rocca. — e a Capri gli s’era mostrata cosí sdegnosa di tutti, appartata e altera! — Ebbene — mi sfidò — lui, lui — mi sfidò, capite? — mi sfidò a fargli la prova di quanto io gli dicevo, promettendomi che, avuta la prova, si sarebbe allontanato da lei, troncando tutto. — E invece, s’uccise!

Il primo. Ma come? — e lei si prestò? —

Rocca. — sfidato! per salvarlo! —

L'altro Ma allora, il tradimento? —

Rocca. — orribile! orribile! —

L'altro — lo fece lui a lei? —

Rocca. — lui! lui! —

L'altro — uccidendosi!

Prestino. — incredibile! — Ah, è incredibile! —

Rocca. — ch’io mi sia prestato? —

Prestino. — no! che egli abbia permesso a lei di prestarsi a dargli una simile prova! —

Rocca. apposta! perché s’era accorto subito, sa? che ella findal primo momento che mi vide accanto alla fidanzata, malvagiamente aveva cercato d’attirarmi, d’attirarmi a sé, avvolgendomi nella sua simpatia. E me lo fece notare —