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192 | maschere nude |
resterà in tronco, smarrito, tutti lo guarderanno, sospesi.
Il primo (dopo avere atteso un po'). — che cosa?
L’altro. — una cosa... Oh perdio! non ricordo piú.
Si presenterà a questo punto sulla soglia dell’uscio a destra Diego Cinci.
Diego. Permesso?
Francesco (restando). Oh! Diego... tu?
Prestino. Non ti manda nessuno?
Diego (scrollandosi). Chi vuoi che mi mandi? — Buon giorno, Maestro.
Il maestro. Buon giorno, caro Cinci... Ma io vado.
Stringendo la mano al Savio:
Francesco. Tranquillissimo, non dubiti. Grazie.
Il maestro (agli altri, salutando). Signori, mi dispiace lasciar la compagnia; ma debbo andare.
Gli altri risponderanno al saluto.
Francesco. Guardi, Maestro, se vuole, può andar via di qua
indicherà l’uscio della veranda
Il maestro. Ah, grazie: farò cosí. Buon giorno a tutti.
Via.
Il primo (a Diego). Ci aspettavamo che tu facessi da padrino a Doro Palegari.
Diego (farà prima segno di no, col dito). Non ho voluto. Mi son trovato in mezzo, jersera. Amico dell’uno e dell’altro, ho voluto restare estraneo.
L’altro. E perché sei venuto adesso?
Diego. Per dire che sono felicissimo che vi battiate.
Prestino. Felicissimo è troppo!
Gli altri rideranno.
Diego. E vorrei che si ferissero, tutti e due, senza serie conseguenze. Un piccolo salasso sarebbe salutare. E poi al-