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ciascuno a suo modo | 191 |
Il primo. No: come, naturalissimo?
Prestino. Erano su due vie opposte; si sono voltati tutt’e due a un tempo per venir ciascuno sulla via dell’altro, e per forza allora si sono scontrati — urtati —
Il maestro. — certo! Se chi prima accusava ora voleva difendere, e viceversa; servendosi l’uno delle ragioni dell’altro —
Il primo. — ne siete sicuri?
Francesco. Ti prego di credere che ero andato a lui col cuore in mano, e —
Il primo. — non per la considerazione? —
Francesco. — no, no — alieno —
Il primo. no, dico, che avevi commesso inavvertitamente uno sproposito accusando con tanto accanimento la Morello?
Francesco. — ma no! Se io —
Il primo. — aspetta, santo Dio! — dico, senza tener conto di ciò che saltava evidentissimo agli occhi di tutti, quella sera?
L’altro. che lui la difendeva perché ne è innamorato?
Francesco. — ma nient’affatto! — E appunto per questo è avvenuto l’urto tra noi due! Per non aver fatto questa considerazione né prima né dopo. Si fa la figura degli imbecilli... E poi si è giudicati cosí, per esserci lasciati cogliere in un momento — in un atto spontaneo — che sta portando ora tutte queste ridicole conseguenze. — Contavo di andare oggi a riposarmi in campagna da mia sorella e mio cognato che m’aspettano!
Prestino. Aveva discusso la sera avanti spassionatamente —
Francesco. — senza veder altro, vi giuro, che le mie ragioni, e senza il minimo sospetto che potesse esserci in lui un sentimento segreto!
L’altro. Ma c’è poi davvero?
Il primo. C’è! c’è!
Prestino. Dev’esserci di sicuro!
Francesco. Se l’avessi sospettato non sarei andato a casa sua a riconoscere le sue ragioni, con la certezza che l’avrei irritato!
L’altro (con forza). — aspettate! — io volevo dire intanto —