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180 maschere nude


— Il giuoco degli enimmi!
— Se il teatro, dico, deve ridursi un supplizio!

uno dei contrari (al crocchio dei favorevoli). Voi, già, capite tutto, eh?

un altro dei contrari. Eh, si sa! tutti intelligenti, quelli là!

Uno dei favorevoli (accostandosi). Lei dice a me?

il primo dei contrari. Non a lei. Dico a quello! Ne indicherà uno...

L’indicato (avanzandosi). A me? dici a me?

Il primo dei contrari. A te! a te! Ma se tu non capiresti neanche I due sergenti, caro mio!

L’indicato. Già, perché tu capisci bene che questa è roba da buttar in là col piede, è vero? cosí, come un ciottolo per via!

Voci di un crocchio vicino. — Ma che volete che ci sia da capire, scusate; non avete inteso? Nessuno sa niente! Stai a sentire; che è, che non è, dicevano una cosa e te ne dicono un’altra!
— Pare una burla!
— E tutti quei discorsi a principio?
— Per non concludere nulla!

Quello che si spicca (andando a un altro crocchio). Pare una burla già! Nessuno sa nulla!

Voci di un altro crocchio. È certo però che interessa!
— Oh Dio mio, ma questo girar sempre sullo stesso pernio!
— Ah no, non direi!
— Se è tutto un modo d’intendere, di concepire!
— L’ha espresso? E dunque basta!
— Basta, basta, sí! Non se ne può piú!
— Ma se avete applaudito! Tu, tu, sí: t’ho visto io!
— Può aver pure tante facce, una concezione, scusate: se è totale, della vita!
— Ma che concezione? Mi sai dire in che consiste quest’atto?
— Oh bella! E se non volesse consistere? Se volesse mostrare appunto l’inconsistenza delle opinioni, dei sentimenti?

Quello che si spicca (andando a un altro crocchio). Già! È