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sulla fine tragica del Salvi di cui tutti parlano; e l’ho combattuta. — Questo è tutto!

Donna Livia. Ma hai detto cose — Doro. — avrò anche detto un cumulo di sciocchezze! Quello che ho detto, non lo so! Una parola tira l’altra! Ma può ciascuno pensare a suo modo, sí o no? sui fatti che accadono. Si può, mi pare, interpretare un fatto in una maniera o in un’altra, come ci sembra; oggi cosí e domani magari diversamente? — Io sono prontissimo, se domani vedo Francesco Savio, a riconoscere che aveva ragione lui, e torto io.

Primo vecchio amico. Ah, benissimo, allora!

Donna Livia. Fallo, sí, fallo, Doro mio! — Secondo vecchio amico. — per tagliar corto a tutte queste chiacchiere!

Doro. Ma non per questo! Me ne infischio, io, delle chiacchiere. — Per vincere in me stesso l’irritazione che provo — Primo vecchio amico. — è giusto! sí sí, è giusto! —

Secondo vecchio amico. — a vedersi cosí frainteso!

Doro. Ma no! Per le esagerazioni a cui mi sono lasciato andare vedendo bestialmente incornato su certe false argomentazioni Francesco Savio, il quale poi sí — aveva ragione lui, sostanzialmente. Ora, a mente fredda, sono pronto — ripeto a riconoscerlo. E lo farò, lo farò davanti a tutti, perché si finisca di gonfiare questa famosa discussione! Non ne posso piú!

Donna Livia. Bene, bene, Doro mio! E sono contenta che tu riconosca fin d’ora, qua davanti al tuo amico, che non si può difendere una donna come quella!

Doro. Perché anche lui diceva che si può difendere?

Primo vecchio amico. Già — lo diceva; ma... cosí; lo diceva — Secondo vecchio amico. — accademicamente — per tranquillare tua madre...

Donna Livia. Ah, sí, bel modo di tranquillarmi! Fortuna che m’hai tranquillato tu, ora. Grazie, Doro mio!

Doro (scattando al ringraziamento). Ma dici sul serio? Mi fai crescere piú che mai l’irritazione, vedi?

Donna Livia. Perché ti ringrazio?