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ciascuno a suo modo 153


mente in te stesso e sostieni che «hai la tua coscienza e ti basta», è perché sai che tutti ti condannano e non t’approvano o anche ridono di te; altrimenti non lo diresti. Il fatto è che i principii restano astratti; nessuno riesce a vederli come te nel caso che ti è capitato, né a veder se stesso nell’azione che hai commessa. E allora a che ti basta la tua coscienza, me lo dici? A sentirti solo? No, perdio. La solitudine ti spaventa. E che fai allora? T’immagini tante teste, tutte come la tua: tante teste che sono anzi la tua stessa; le quali, a un dato caso, tirate per un filo, ti dicono sí e no, e no e sí, come vuoi tu. E questo ti conforta e ti fa sicuro. Va’ là, va là che è un giuoco magnifico, codesto della tua coscienza che ti basta!

La prima. È già tardi, oh. Bisogna andare.

L’altra. Sí sí. Se ne vanno via tutti.

A Diego, fingendosi scandalizzata:

Ma che discorsi!

Il primo. Andiamo, andiamo via anche noi.

Ritorneranno nel salone per salutare la padrona di casa e andar via. Nel salone, ormai, saranno rimasti pochi invitati che già si licenziano da Donna Livia, la quale alla fine si farà avanti, molto turbata, trattenendo Diego Cinci. Lo seguiranno il Vecchio amico di casa che abbiamo veduto in principio e un Secondo vecchio amico.

Donna Livia (a Diego). No no, caro, non ve ne andate. Siete l’amico piú intimo di mio figlio. Sono tutta sossopra. Ditemi, ditemi se è vero ciò che mi hanno riferito questi miei vecchi amici.

Primo vecchio amico. Ma sono solo supposizioni, Donna Livia, badiamo!

Diego. Su Doro? Che gli è accaduto?

Donna Livia (sorpresa). Come? Non sapete nulla?

Diego. No. Nulla di grave, suppongo. Lo saprei.

Secondo vecchio amico (socchiudendo gli occhi quasi per attenuare la gravità di quello che dice). Lo scandalo di jersera —

Donna Livia. — in casa Avanzi! La difesa di... di quella... come si chiama? - di quella donnaccia!

Diego. Scandalo? Che donnaccia?