Pagina:Pirandello - Maschere nude, Volume I - Verona, Mondadori, 1965.djvu/146

132 maschere nude


Il Figlio resterà proteso verso la scaletta, ma, come legato da un potere occulto, non potrà scenderne gli scalini; poi, tra lo stupore e lo sgomento ansioso degli Attori, si moverà lentamente lungo la ribalta, diretto all’altra scaletta del palcoscenico; ma giuntovi, resterà anche li proteso, senza poter discendere. La Figliastra, che lo avrà seguito con gli occhi in atteggiamento di sfida, scoppierà a ridere.

— Non può, vede? non può! Deve restar qui, per forza, legato alla catena, indissolubilmente. Ma se io che prendo il volo, signore, quando accade ciò che deve accadere proprio per l’odio che sento per lui, proprio per non vedermelo piú davanti ebbene, se io sono ancora qua, e sopporto la sua vista e la sua compagnia si figuri se può andarsene via lui che deve, deve restar qua veramente con questo suo bel padre, e quella madre là, senza piú altri figli che lui...

Rivolgendosi alla Madre:

E su, su, mamma! Vieni...

Rivolgendosi al Capocomico per indicargliela:

Guardi, s’era alzata, s’era alzata per trattenerlo...

Alla Madre, quasi attirandola per virtú magica:

Vieni, vieni...

Poi, al Capocomico:

— Immagini che cuore può aver lei di mostrare qua ai suoi attori quello che prova; ma è tanta la brama d’accostarsi a lui, che — eccola — vede? — è disposta a vivere la sua scena!

Difatti la Madre si sarà accostata, e appena la Figliastra finiràdi proferire le ultime parole, aprirà le braccia per significare che acconsente.

Il figlio (subito). Ah, ma io no! Io no! Se non me ne posso andare, resterò qua; ma le ripeto che io non rappresento nulla!

Il padre (al Capocomico, fremendo). Lei lo può costringere, signore!

Il figlio. Non può costringermi nessuno!