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sei personaggi in cerca d’autore 121


La madre (levandosi dal suo pianto, con un urlo). No, no! Non lo permetta, signore! Non lo permetta!

Il capocomico. Ma è solo per vedere, signora!

La madre. Io non posso! non posso!

Il capocomico. Ma se è già tutto avvenuto, scusi! Non capisco!

La madre. No, avviene ora, avviene sempre! Il mio strazio non è finto, signore! Io sono viva e presente, sempre, in ogni momento del mio strazio, che si rinnova, vivo e presente sempre. Ma quei due piccini là, li ha lei sentiti parlare? Non possono piú parlare, signore! Se ne stanno aggrappati a me, ancora, per tenermi vivo e presente lo strazio: ma essi, per sé, non sono, non sono piú! E questa,

indicherà la Figliastra

signore, se n’è fuggita, è scappata via da me e s’è perduta, perduta... Se ora io me la vedo qua è ancora per questo, solo per questo, sempre, sempre, per rinnovarmi sempre, vivo e presente, lo strazio che ho sofferto anche per lei!

Il padre (solenne). Il momento eterno, com’io le ho detto, signore! Lei

indicherà la Figliastra

è qui per cogliermi, fissarmi, tenermi agganciato e sospeso in eterno, alla gogna, in quel solo momento fuggevole e vergognoso della mia vita. Non può rinunziarvi, e lei, signore, non può veramente risparmiarmelo.

Il capocomico. Ma sí, io non dico di non rappresentarlo: formerà appunto il nucleo di tutto il primo atto, fino ad arrivare alla sorpresa di lei —

indicherà la Madre.

Il padre. Ecco, sí. Perché è la mia condanna, signore: tutta la nostra passione, che deve culminare nel grido finale di lei!

Indicherà anche lui la Madre.

La figliastra. L’ho ancora qui negli orecchi! M’ha reso folle quel grido! — Lei può rappresentarmi come vuole, signore: non importa! Anche vestita; purché abbia almeno