Pagina:Pirandello - Maschere nude, Volume I - Verona, Mondadori, 1965.djvu/132

118 maschere nude


Il padre. Una cosa, che... diventa di loro; e non piú nostra.

Il capocomico. Ma questo, per forza! Gliel’ho già detto!

Il padre. Sí, capisco, capisco...

Il capocomico. — e dunque, basta!

Rivolgendosi agli Attori:

Vuol dire che faremo poi le prove tra noi, come vanno fatte. È stata sempre per me una maledizione provare davanti agli autori! Non sono mai contenti!

Rivolgendosi al Padre e alla Figliastra:

Su, riattacchiamo con loro; e vediamo se sarà possibile che lei non rida piú.

La figliastra. Ah, non rido piú, non rido piú! Viene il bello adesso per me; stia sicuro!

Il capocomico. Dunque: quando lei dice: «Non badi piú, la prego, a quello che ho detto... Anche per me capirà!»

rivolgendosi al Padre:

bisogna che lei attacchi subito: «Capisco, ah capisco...» e che immediatamente domandi —

La figliastra (interrompendo). — come! che cosa?

Il capocomico. la ragione del suo lutto!

La figliastra. Ma no, signore! Guardi: quand’io gli dissi che bisognava che non pensassi d’esser vestita cosí, sa come mi rispose lui? «Ah, va bene! E togliamolo, togliamolo via subito, allora, codesto vestitino!»

Il capocomico. Bello! Benissimo! Per far saltare cosí tutto il teatro?

La figliastra. Ma è la verità!

Il capocomico. Ma che verità, mi faccia il piacere! Qua siamo a teatro! La verità, fino a un certo punto!

La figliastra. E che vuol fare lei allora, scusi?

Il capocomico. Lo vedrà, lo vedrà! Lasci fare a me adesso!

La figliastra. No, signore! Della mia nausea, di tutte le ragioni, una piú crudele e piú vile dell’altra, per cui io sono «questa», «cosí», vorrebbe forse cavarne un pasticcetto romantico sentimentale, con lui che mi chiede le ragioni del lutto, e io che gli rispondo lacrimando che da due mesi m’è morto papà? No, no, caro signore! Bisogna