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sei personaggi in cerca d’autore 113


Il capocomico (subito, arrabbiatissimo). Silenzio, perdio! Non faccia la spiritosa! Questa è la scena!

Rivolgendosi alla Figliastra:

Riattacchi, prego, signorina!

La figliastra (riattaccando). No, grazie, signore.

Il padre. Eh via, non mi dica di no! Vorrà accettarmelo. Me n’avrei a male... Ce n’è di belli, guardi! E poi faremmo contenta Madama. Li mette apposta qua in mostra!

La figliastra. Ma no, signore, guardi: non potrei neanche portarlo.

Il padre. Dice forse per ciò che ne penserebbero a casa, vedendola rientrare con un cappellino nuovo? Eh via! Sa come si fa? Come si dice a casa?

La figliastra (smaniosa, non potendone più). Ma non per questo, signore! Non potrei portarlo, perché sono... come mi vede: avrebbe già potuto accorgersene!

Mostrerà l’abito nero.

Il padre. A lutto, già! Mi scusi. È vero: vedo. Le chiedo perdono. Creda che sono veramente mortificato.

La figliastra (facendosi forza e pigliando ardire anche per vincere lo sdegno e la nausea). Basta, basta, signore! Tocca a me di ringraziarla; e non a lei di mortificarsi o d’affliggersi. Non badi piú, la prego, a quel che le ho detto. Anche per me, capirà...

Si sforzerà di sorridere e aggiungerà:

Bisogna proprio ch’io non pensi, che sono vestita cosí.

Il capocomico (interrompendo, rivolto al Suggeritore nella buca e risalendo sul palcoscenico). Aspetti, aspetti! Non scriva, tralasci, tralasci quest’ultima battuta!

Rivolgendosi al Padre e alla Figliastra:

Va benissimo! Va benissimo!

Poi al Padre soltanto:

Qua lei poi attaccherà com’abbiamo stabilito!

Agli Attori:

Graziosissima questa scenetta del cappellino, non vi pare?