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112 | maschere nude |
la scena
Il padre (avanzandosi con voce nuova). Buon giorno, signorina.
La figliastra (a capo chino, con contenuto ribrezzo). Buon giorno.
Il padre (la spierà un po’, di sotto al cappellino che quasi le nasconde il viso, e scorgendo ch’ella è giovanissima, esclamerà quasi tra sé, un po’ per compiacenza, un po’ anche per timore di compromettersi in un’avventura rischiosa): Ah... — Ma... dico, non sarà la prima volta, è vero? che lei viene qua.
La figliastra (c. s.). No, signore.
Il padre. C’è venuta qualche altra volta?
E poiché la Figliastra farà cenno di si col capo:
Aspetterà un po’ la risposta; tornerà a spiarla di sotto al cappellino: sorriderà; poi dirà:
La figliastra (subito, per prevenirlo, non contenendo il ribrezzo). No, signore: me lo levo da me!
Eseguirà in fretta, convulsa.
La Madre, assistendo alla scena, col Figlio e con gli altri due piú piccoli e piú suoi, i quali se ne staranno sempre accanto a lei, appartati nel lato opposto a quello degli Attori, sarà come sulle spine, e seguirà con varia espressione, di dolore, di sdegno, d’ansia, d’orrore, le parole e gli atti di quei due; e ora si nasconderà il volto, ora metterà qualche gemito.
La madre. Oh Dio! Dio mio!
Il padre (resterà, al gemito, come impietrato per un lungo тоmento; poi riprenderà col tono di prima). Ecco, mi dia: lo poso io.
Le toglierà dalle mani il cappellino.
L’attrice giovane (interrompendo). Oh, badiamo bene! Quelli là sono i nostri cappelli!