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1238 | maschere nude |
per lui, padre qua! E soltanto per questo ho avuto considerazione, tanta, che ve l’ho lasciato qua, e sono pronta a lasciarvelo ancora. Qua, qua con voi, sí! Il padre, il padre voi dovete darmi, perché egli ora con me non può piú ritornare se non cosí, padre! Vi sembra una follia questa? Non sono folle, no; e se pure fossi, chi m’avrebbe fatto impazzire? Vorreste fare come se tutto ciò che è accaduto non fosse accaduto? Come se non lo aveste commesso il delitto di prendere a una donna il marito, e di dare a questo marito una figlia? Per me è questo il delitto! Voi mi volete ridare il marito, ora. Ma non potete piú, perché egli non è piú soltanto mio marito ora; è padre qua, lo capite? e questo, questo soltanto io voglio; perché possa dargli a mia volta tutto quello che ho, per la sua bambina: tutta me stessa alla sua bambina, per cui ho pianto e mi sono straziata; e io sola, io sola potrò dare a lei quello che voi non potrete mai: la luce vera, la ricchezza, il nome di suo padre!
Elena. Voi farneticate, signora! Le ho dato la vita, io, il mio sangue, il mio latte le ho dato! Come non pensate a questo? È uscita dalle mie viscere! È mia! È mia! Che crudeltà è la vostra? Venirmi a chiedere un tale sacrifizio in nome del bene della mia figliuola?
Si ode dall’interno la voce di Leonardo.
Leonardo (dall’interno). La porta aperta?
Elena (con un grido). Ah, eccolo!
Chiamando, accorrendo:
Leonardo si presenta su la soglia con un involto in maro. Elena afferrandolo per un braccio e additandogli Livia:
Leonardo (guardando, oppresso di stupore, Livia, scura, taciturna). Tu Livia, qua?
Elena. È venuta per levarmi Dina! La vuole!
Leonardo. Ma come, Livia? Tu...
Elena. Dice che non vuol te, ma lei! lei!
Leonardo. Senza dirmi nulla... qua...
Elena. Ma tu no, è vero? Tu no, tu non puoi volerlo!