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la ragione degli altri | 1235 |
Livia. La bambina, appunto.
Elena. E non ho diritto io su la mia bambina?
Livia. Ma certo! Chi può negarvelo? Il vostro diritto di madre. Ma non dovete guardare a questo soltanto, come io non guardo piú al mio, di moglie. Pensate che voi dite mia figlia, è vero? come se fosse vostra soltanto. Ma anche lui dice mia figlia, e con lo stesso vostro diritto.
Elena. E che pretendete con ciò? Che intendete dire? Parlate chiaro! Ch’egli vorrebbe sua figlia? E ha mandato qua voi per farsela dare?
Livia. Ma no che non vuole! Non può volerlo... finché non volete voi!
Elena. Ah, dunque sperate ch’io voglia? Che ve la dia io, mia figlia? Siete venuta per persuadermi a darvela? Ma voi siete pazza, signora! Vi apparterrà lui: la figlia mia non v’appartiene!
Livia. Mi dite questo, come se io non fossi qua appunto perché capisco questo! Ma io vi dico di piú: che non m’appartiene neanche lui, finché appartiene qua alla figlia che voi, a tradimento, gli avete data e che io non ho potuto dargli. Che volete di piú da me? Se appunto perché non è mia, vostra figlia; se appunto perché vostra figlia non m’appartiene, io ho rinunziato a ogni mio diritto di moglie, e riconosciuto che sopra a questo diritto, voi, qua, con la bambina, avete dato a lui un dovere piú forte? Dico un dovere, badate! Ascoltatemi, per carità. Voi non potete ascoltarmi, lo capisco. Ma restate ferma nella vostra volontà di tenervi la bambina; va bene? E trovate la calma in questa volontà per ascoltare una voce che ancora non avete udito. Non la mia! Non vedete in me la moglie, una nemica! Qui c’è una necessità, che ormai s’impone a tutti, e nega a tutti ogni diritto: il mio; quello che può aver lui su la sua bambina; quello che avete voi; per farci considerare invece il dovere, il dovere che ha lui verso la bambina, e il vostro, e il sacrifizio che questo dovere impone a tutti; anche a me, appunto perché l’ho riconosciuto. Ammetterete che io mi sono sacrificata per tanti anni, in silenzio, perché voi siete venuta a togliermi la pace. Ma ora è venuta la volta di voi due. Spontaneamente, no, certo: ma o lui o voi dovete pur fare il sacrifizio.