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1234 | maschere nude |
sacrifizio, che certo voi, da parte vostra, non vi sentireste di fare? Sarebbe possibile a voi rinunziare...
Elena. Ma sí! A tutto!
Livia. Alla figlia?
Elena. No! Che c’entra mia figlia? Io dico rinunzio a tutto, appunto per questo. Non voglio nulla; mi tengo mia figlia; me n’andrò via di qua, lontano; e basta! Dite di no? Egli si riconcilia con voi... Non basta? E che altro vorreste?
Si alza, torbida, guatandola.
Livia. Non vi turbate, non gridate cosí... Non voglio nulla...
Elena. E perché allora siete venuta, appena egli è uscito, e sapete che deve ritornare?
Livia. Ma se vi ho detto che questo non lo sapevo!
Elena. Lo sapete adesso!
Livia. Ancora il sospetto? Calmatevi, vi prego. Non vedete come sono davanti a voi?
Elena. E perché? Che aspettate allora? Aspettate lui, per essere in due?
Livia. Ma no!
Elena. Andate allora! Andate... Che sperate? La mia bambina? Io griderò ajuto, signora!
Livia. Ma via, potete immaginare sul serio, ch’io voglia usarvi una tale violenza? Sono una povera donna come voi...
Elena. Ditemi subito allora che volete, che siete venuta a fare qua!
Livia. Ecco. Sono venuta a dirvi... a dire a voi che vi dite pronta a rinunziare a tutto...
Elena (pronta, interrompendo). Non alla figlia, però!
Livia. Eppure lo pretendete da lui!
Elena. Ma no, non pretendo nulla io! Egli vuole riconciliarsi con voi? Ebbene, rinunzii lui!
Livia (con forza). Ma io non sono sua figlia. E io sola, vi faccio osservare, io sola finora, veramente, ho rinunziato a qualche cosa, a ogni mio diritto sull’uomo che voi mi avete preso. Volete sapere perché? Ecco, sono venuta appunto per questo, per dirvi questo. Perché so bene che c’è qualcosa qua, piú forte d’ogni mio diritto.
Elena. Dite la bambina?