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la ragione degli altri | 1221 |
poteva condurre che a questo. Ma non capisco piú perché egli parta, se tu sei venuta a dirmi che non mi trattieni.
Livia. Parte appunto per questo, semplicemente perché gli ho fatto intendere ch’era inutile s’adoperasse a trattenerti qua in modo diverso di prima.
Leonardo. Ma dunque, se a te dispiace, per gli occhi del mondo, che io abbandoni la casa...
Livia. No, no, ormai! L’hai già abbandonata...
Leonardo. Ma non sono stato, sai? dove tu credi.
Livia. Non m’importa di sapere dove sii stato. So che la tua casa è ormai altrove.
Leonardo. La mia casa? Ma di’ soltanto che non può piú esser questa, se credi ch’io faccia un sacrifizio o una concessione a rimanere. Io invece te lo dicevo anche per me.
Livia. Ah, se è per te...
Leonardo. Perché... Io ti sono tanto grato, Livia, del modo con cui hai guardato e seguiti a guardare il mio errore, grato del silenzio che hai saputo imporre al tuo sdegno.
Livia. Ma non rimani, certo, col pensiero che io accetti la tua gratitudine?
Leonardo. Oh, no! Deve sembrar cosí poco a te, lo so, la mia gratitudine; ma è pur grande, credi, è la cosa piú viva e piú forte che io senta in questo momento.
Livia. E non temi neppure che possa offendermi?
Leonardo. No, no. Perché so che tu comprendi. Puoi disprezzarmi. Ma comprendi perché sono cosí. È vero? Non puoi non comprenderlo, perché tu stessa mi vuoi cosí. Non è vero?
Livia. Sí.
Leonardo. E ti par poco? Vorrei che tutti cosí mi disprezzassero, ma comprendessero come te e mi lasciassero stare... cosí, come posso, come debbo, purtroppo... Di questo appunto ti sono grato. Ho inteso, sai? ho inteso il tuo grido...
Livia. Che grido?
Leonardo. A tuo padre... là. Mi ha provato la commiserazione che senti per il mio castigo che dura, quando la colpa è finita. Io non ho casa, Livia! Là ho soltanto... tu lo sai...
Livia. E come? Non ti basta?
Leonardo. Che dici? vuoi che mi basti? Come potrebbe bastarmi? Se tu sapessi...