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la ragione degli altri 1219


Dunque, intesi, parto io, io solo.

Accostandosi al D’Albis, piano:

Me ne scappo a rotta di collo, per riportarmi salva in questa valigetta

si batte la fronte

la mia piccola provvista di raziocinio. La riverisco, caro signore.

Via per l’uscio a sinistra.

D’Albis (a Leonardo). Per carità, non me lo far partire! Almeno per oggi! Bisogna che vada dal Ruvo assolutamente!

Leonardo (scrollando il capo e ridendo amaramente). Tu capiti proprio al momento opportuno...

D’Albis. Ma non c’è un momento da perdere! Perché? Che cos’è? Ti sei bisticciato?

Leonardo. E tu... liquidazione, è vero? Il Ruvo, arrivato, ti volta le spalle. Tu mi metti alla porta. Di bene in meglio!

D’Albis. Ma non ti metto nient’affatto alla porta! Il momento è grave, certo! Siamo nella tempesta e siamo come in una scialuppa. Bisogna ora dalla scialuppa arrampicarsi alla nave arrivata in soccorso miracolosamente. Bisogna che la fune ce la faccia gettare tuo suocero.

Leonardo. Bella immagine, caro. Ma se fosse per impiccarmi, la fune... Parte, lo vedi. Parte lui, dice. Dovevo andar via io. Questa non è piú casa mia.

D’Albis. Ma va’ là! Che tragedie! Al solito! Non mi far ridere! Queste sono stupidaggini! Con un suocero come quello? Con una moglie cosí prudente...

Leonardo. Lascia... Ti prego!

D’Albis. Ma no, scusa! Sai a quanti parrebbe facilissima la vita, al tuo posto! Tu non sai vivere, caro!

Leonardo. Eh, sí, forse hai ragione.

D’Albis. Non sai vivere! Che diavolo! Con un po’ di... sí, dico... di savoir faire. C’è bisogno di guastarsi cosí? Ragazzate, via! E, quel che è peggio, guasti, anche a me, le uova nel paniere! Credi pure che in questo momento l’unica cosa seria è...

Leonardo. Eh, lo so, il tuo giornale!

D’Albis. Molto piú seria, da qualunque parte la consideri!