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Guglielmo. Che è crollato? Eh, no, cara! Cosí? Finché sto io in piedi, perdio, sta’ pur sicura che non crolla nulla!

Livia. E che vorresti piú fare adesso?

Guglielmo. Ah, niente? Non c’è piú niente da fare, secondo te? E sfido io! Mi sembri una barca senza vela... Ma ci sono io, oh! E me lo dirà lui, intanto, che cosa intende di fare!

Livia (quasi sgomenta nel cordoglio). Vorresti andare a cercarlo?

Guglielmo. Ma sicuro che ci vado! Ora stesso ci vado!

Livia (con impeto). No, no, babbo! Non voglio! Non voglio! Non voglio assolutamente!

Guglielmo. Come non vuoi? Scusa, che c’entri tu? È cosa che devo vedermi io con lui!

Livia. No, te ne scongiuro, babbo! Non voglio! È cosa che riguarda me! E tu non puoi farlo se io non voglio. Basta, ora, basta! Non m’importa piú di nulla, credi!

Guglielmo. Ma allora domando io a te: che cosa vuoi fare, tu?

Livia. Nulla... non voglio piú nulla io. Non so... non lo so io stessa, oramai...

Guglielmo. E io dovrei acquietarmi cosí? Vedere mia figlia rimanere in questo stato, perché il marito, dopo averla ingannata e poi abbandonata, si metta infine con la figlia avuta da un’altra donna?

Livia. No, babbo, non è questo!

Guglielmo. E che altro è? Se n’è andato. Finché stavi muta, stava qui. Ho parlato io, e ha trovato il pretesto per andarsene. Voleva il silenzio, lui! Sfido! Che nessuno parlasse! Che nessuno ragionasse! Perché non poteva ragionare lui. È sopra ogni ragione, lui! S’accusa, sí, ma è anche sopra ogni accusa. Sopra ogni accusa e sopra ogni scusa. Non si dichiara anche senza scuse? Concede tutto. E poi non si lagna, oh! Avessi a credere che si lagna? Non si lagna! E ha avuto anche la degnazione di dirmi che tu, sí, tu avresti tutto il diritto di ribellarti; ma non lo fai perché capisci che non c’è rimedio... Un sacco di gentilezze commoventissime... Cose da trasecolare! Ma dove siamo? Oh, io mi tocco e dico: ma, ho la testa a posto? In che mondo sono cascato? La meraviglia non è di lui... Ma vedo te, cosí... Ohè, figlia mia! Che sortilegio t’ha fatto? Va’, va’, senti, ho la bocca amara, un po’ di caffè, ti prego. Sono