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Il primo attore (quasi contemporaneamente). Ma dove siamo, insomma?

L’attor giovane (c. s.). Di dove è comparsa quella lí?

L’attrice giovane (c. s.). La tenevano in serbo!

La prima attrice (c. s.). Questo è un giuoco di bussolotti!

Il padre (dominando le proteste). Ma scusino! Perché vogliono guastare, in nome d’una verità volgare, di fatto, questo prodigio di una realtà che nasce, evocata, attratta, formata dalla stessa scena, e che ha piú diritto di viver qui, che loro; perché assai piú vera di loro? Quale attrice fra loro rifarà poi Madama Pace? Ebbene: Madama Pace è quella! Mi concederanno che l’attrice che la rifarà, sarà meno vera di quella che è lei in persona! Guardino: mia figlia l’ha riconosciuta e le si è subito accostata! Stiano a vedere, stiano a vedere la scena!

Titubanti, il Capocomico e gli Attori risaliranno sul palcoscenico.

Ma già la scena tra la Figliastra e Madama Pace, durante la protesta degli Attori e la risposta del Padre, sarà cominciata, sottovoce, pianissimo, insomma naturalmente, come non sarebbe possibilefarla avvenire su un palcoscenico. Cosicché, quando gli Attori, richiamati dal Padre all’attenzione, si volteranno a guardare, e vedranno Madama Pace che avrà già messo una mano sotto il mento alla Figliastra perfarle sollevare ilcapo, sentendola parlare in un modo affatto inintelligibile, resteranno per un momento intenti; poi, subito dopo, delusi.

Il capocomico. Ebbene?

Il primo attore. Ma che dice?

La prima attrice. Cosí non si sente nulla!

L’attor giovane. Forte! Forte!

La figliastra (lasciando Madama Pace che sorriderà di un impagabile sorriso, e facendosi avanti al crocchio degli Attori). «Forte», già! Che forte? Non son mica cose che si possano dir forte! Le ho potute dir forte io per la sua vergogna,

indicherà il Padre

che è la mia vendetta! Ma per Madama è un’altra cosa, signori: c’è la galera!