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1184 | maschere nude |
ta chiusa per tutti i creditori. Ora, siccome voi, senza dubbio...
Livia (riabbassa il capo e si rimette a scrivere). V’ingannate.
D’Albis. Non deve nulla a voi, vostro marito?
Livia fa cenno di no col capo.
L’uscere rientra.
L’uscere (porgendo al D’Albis carta e buste). Ecco.
D’Albis (porgendole a Livia). Voilà.
Poi all’uscere:
Livia (chiudendo la lettera nella busta). Vecchio... piuttosto grasso... con fedine bianche...
D’Albis. Il signor...
Livia. Guglielmo Groa.
D’Albis. Groa. Tieni bene a mente. Lo lascerai passare. E basta, tu lo sai.
L’Uscere. È venuta pure, poco fa, quella signora...
Livia solleva appena il capo mentre scrive l’indirizzo su la busta.
D’Albis (contrariato). Ma che signora? Ma quando?
L’Uscere. Sissignore, poco fa. Ha detto che deve ritornare.
D’Albis. Ma sarà per il giornale! Ho capito. Va bene. Vattene...
L’uscere via.
Livia. Mi date spiegazioni, che non v’ho richieste.
D’Albis. Sí; perché voglio arrivare a una domanda un po’ indiscreta.
Livia (levandosi dalla scrivania con la lettera in mano). La lascio qua?
D’Albis. No: la sua scrivania è quella. Datela a me. Ecco: la mettiamo qua, bene in vista.