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canto, intorno a te, come nessuno finora m’ha veduta! E d’accordo tutti, qua, d’ora in poi...

Lori (per tentare ancora una difesa contro questa carità di lei, che lo investe, lo frastorna, e quasi lo fa mancare a se stesso). Ma... ma non posso crederlo io!

Palma (incalzando sempre più). Anche tu! anche tu! lo crederai anche tu, per forza!

Lori (c. s.). Io?... come?...

Palma. Ma perché è vero, vedi! è vero ora il mio affetto per te! Non è mica un inganno! Il mio affetto, la mia stima, sono una realtà, in cui tu puoi vivere, e che s’imporrà a tutti e anche a te!

Flavio. È giusto! è giusto! Sarà cosí.

Lori (stremato, sfinito, come stroncato dalla commozione, si piega sul braccio di Palma; poi, c. s., rialzando la faccia smorta e quasi balbettando). La... la commedia, allora?

Palma. No! Nessuna commedia! Il mio affetto vero, ti dico!

Flavio. Sí, certo... Sarà cosí...

Lori (a Flavio). Tutto per bene?...

Palma (affettuosa, abbracciandolo, quasi sostenendolo). Su, su! sarai tanto stanco... Andiamo, andiamo... Ti accompagneremo noi a casa...

Flavio. Sí, è già molto tardi...

Palma. C’è giú l’automobile, faremo presto...

Lori. A casa... in automobile... Eh sí... tutto per bene... tutto per bene...

S’avvia con Palma, quasi rimbecillito, seguito da Flavio. A un certo punto siferma, si volta, guarda Salvo Manfroni, e dice a Palma, indicandoglielo:

E... e lui?

Palma (spiandolo, sospesa). Che dici?

Lori. Eh, salutiamo anche lui, allora...

Gli fa un saluto con le mani, accennando anche un inchino, poi, rivolgendosi a Palma:

Tutto per bene...


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